levi2Nel convegno che si è tenuto alla sala del Mappamondo a Montecitorio giovedì 6 ottobre alle ore 11, si è iniziato a parlare della revisione della legge Levi.

Sono intervenuti, alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, la presidente della Commissione Cultura della Camera, Flavia Piccoli Nardelli, Ricardo Franco Levi deputato nella XVI legislatura, Cristina Giussani, presidente Sindacato Italiano Librai, Alberto Galla, presidente dell’Associazione Librai Italiani, Rosanna Rummo, direttore generale Biblioteche e Istituti culturali del MiBACT e rappresentanti di numerosi editori.

“La cosiddetta legge Levi del 2011 – ha dichiarato Flavia Nardelli – disciplina il prezzo di vendita al dettaglio dei libri e fissa limiti agli sconti praticabili. Della sua prima attuazione si discusse in un seminario organizzato dalla Commissione cultura della Camera il 25 settembre 2012. Da allora sono intervenuti rilevanti mutamenti nella cultura italiana ed europea, nella produzione letteraria e nel mercato editoriale. Tali profondi cambiamenti hanno determinato una situazione che reclama rinnovata attenzione da parte della politica. La Commissione cultura torna quindi a interloquire con operatori ed esperti sull’applicazione della legge Levi e sulle concrete iniziative legislative necessarie per soddisfare le esigenze poste dai cambiamenti intervenuti”.

Obiettivi della legge erano: “sviluppo del settore librario, sostegno della creatività letteraria, promozione del libro e della lettura, diffusione della cultura, tutela del pluralismo dell’informazione”. Ed è difficile sostenere che la legge sia stata efficace. Ora si riparte dalla proposta di una nuova legge sulla promozione della lettura, in discussione alla Camera, e da una revisione dei meccanismi di vendita al dettaglio, soprattutto nel canale libreria, che possa evitare la penalizzazione degli esercizi commerciali più deboli.

Tra le ipotesi discusse da segnalare la proposta di portare lo sconto librario massimo dal 15% al 5% (riservando uno sconto maggiore, pari al 25%, solo alle biblioteche) e quella di rivedere il meccanismo delle vendite promozionali, attraverso una disciplina più stringente.

La discussione è aperta.

(Qui è possibile trovare il video integrale del convegno: http://www.librari.beniculturali.it/opencms/opencms/it/news/novita/novita_0622.html)

 

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