Il tempo dei bambini. Infanzia e adolescenza in Italia: l’abbandono da parte della politica e il desiderio di riscatto e partecipazione. Questo il tema dell’Atlante dell’infanzia a rischio, curato da Giulio Cederna per Save the Children che, a dieci anni dalla pubblicazione della prima edizione, cerca di fare quest’anno un bilancio sulla condizione dei bambini in Italia. Giulio Cederna ne aveva anticipato alcuni temi nel corso del suo intervento al “Passaparola” di Lecce e ora un’ampia pubblicazione della sua ricerca è disponibile in PDF online
“Per quanto riguarda l’infanzia in Italia, le mappe e le pagine di quest’ultima edizione dell’Atlante mostrano con abbondanza di dati e di riferimenti puntuali i danni provocati in quest’ultimo decennio dall’inerzia della politica, dai mancati investimenti nei servizi perla prima infanzia, nella scuola, nelle politiche sociali, dall’incapacità di varare una norma per riconoscere la cittadinanza ai bambini di seconda generazione: da quando abbiamo cominciato a dare alle stampe l’Atlante, quasi un milione di minori si è aggiunto al bacino della povertà assoluta, più di un milione è entrato a far parte di quello della povertà relativa, sono cresciuti ancora i giovani NEET e i disoccupati, e tutto ciò ha contribuito a un ulteriore crollo della natalità, con una perdita secca di ben 136.000 neonati rispetto al2008. Insieme alle diseguaglianze intergenerazionali, si sono acuite le diseguaglianze geografiche, sociali, economiche, tra bambini del Sud, del Centro e del Nord, tra bambini delle aree centrali e delle periferie, tra italiani e stranieri, tra figli delle scuole bene e figli delle classi ghetto. Si sono divaricate le possibilità di accesso al futuro.”
E la lettura dei bambini e dei ragazzi, le loro abitudini e preferenze in fatto di narrazioni, sono sempre più presenti nell’Atlante come terreno di verifica dello stato di salute, o meglio delle difficoltà in cui vivono, soprattutto nelle tante situazioni in cui povertà economica e povertà educativa si intrecciano e si sovrappongono, formando un ostacolo quasi insormontabile per l’affermazione della propria personalità.